venerdì 29 ottobre 2010

Apro i miei occhi nel Blu.




Dolce vivere nell'aria.
Mi sento sobbalzare su questo filo.
Respiro con le fragili attese, aspetto le aurore inaspettate e i tramonti a nord est, quando desidero che le nuvole mi stupiscano giocando con i colori.

Questo cielo,è così grande che riesco a specchiarmi alzando e abbassando lo sguardo.
Il mondo,è lì.Lo assaporo, lo ritaglio,gli arruffo i capelli e lascio che mi pervada, che mi sorprenda, che mi ferisca.
Perchè è così che accade ai funamboli.Come i poeti maledetti impreziosirono il confine datogli da una società perbenista,facendone il loro unico regno, io accarezzo l'unica linea sottile che mi permette di volare,di cadere.
Ci sono volte, in cui ho voglia di volteggiare insieme alla luce della mattina, allora un passo alla volta,saltello e i miei piedi sembrano suonare un pianoforte, e le mie braccia toccano le corde dei violini che appartengono all'aria.
Oscillo,tutto è così rosa,le nuvole mi abbracciano, e sembra cotone quello che sfiora la mia pelle.
Ogni sorriso è come un biscotto con marmellata, ogni voce è armonia nuova.
E la realtà? La realtà si prende gioco di me.
E' gelosa del mio rapporto con l'immaginazione.
Allora ogni volta che salgo un gradino più alto, decide che sono pronta per uno step ancora più grande.Così, proprio quando sono talmente in cima, in cima agli alberi,in cima a castelli invisibili, improvvisamente scuote il mio filo,e cosa rimane di me..
Torno a guardarmi.
Più vado giù e più fa freddo.
Il mio vestito bianco si apre, si strappa.
I capelli mi vanno davanti agli occhi, il trucco si sfa.
Tutto scorre veloce in quei secondi, cado in una bolla di sapone e la discesa comincia a rallentare, non sono più preda del vento, del temporale.
Quella bolla mi arrotonda il cuore mentre guardo l'illusione cadere silenziosa, come fosse neve.
Sono dinuovo al sicuro, io stessa ho costruito quella bolla senza accorgermene.
Così,quando recupero la fiducia, quando mi convinco che su quel filo posso migliorare, che su quel filo posso volare ancora,la rompo con la punta delle dita e mi arrampico alla notte, al suo mantello che ormai ha guadagnato il centro del mio cielo.
E c'è una pioggia di stelle che mi accoglie e che festeggia la mia crescita, il mio piccolo metro in più, su questo filo.
Posso tornare ad essere fata, fata della mia vita, fata per gli altri, ma il mio vestito, si straccerà ancora, e anche le mani, non perderanno nuovi graffi.
Ma questo lo so.
E ormai lo accetto,anche se spesso faccio tanta fatica.
Come quando ero così piccola da non poter parlare e per nessuno ero in grado di capire.
Eppure, ricordo che in quel momento avevo così tanto da dire.. Potevo solo piangere, come tutti gli altri bambini, perchè qualcuno aveva deciso che non potevo ancora conoscere le parole.
Io ne avevo.
E oggi,voglio credere che la mia vita sia magica.
Voglio credere che imparerò a gestire gli imprevisti, imparerò a soffrire di meno.
Ma non rinuncerò mai a Sentire. A percepire il bello e il brutto che la profondità mi concede.
Io scelgo.
Scelgo quel posto dove è più leggero esistere.

2 commenti:

Demian ha detto...

E' tutto dentro di te.
La realtà non è vera.
La realtà sono i tuoi sentimenti. Vivili tutti, anche quando cadi dal filo. Ogni volta che risalirai sarai più forte, e le tue ali sempre più muscolose.
Sei BELLA =)
Ti abbraccio forte.
D.

Aria ha detto...

@ Demianucccccccccio: :-) gnèèè!