sabato 23 febbraio 2008

..Coraggio..

Bene, è sempre un piacere scrivere con la febbre, soprattutto dopo aver passato un intero pomeriggio dentro un morbido plaid, con qualche libro lasciato disordinatamente sul cuscino, e una tazza di the caldo accanto ad una vecchia sveglia che scandisce le ore nella mia stanza senza tempo.Già, sembra quasi che le ore non trascorrano nel mio mondo, e ogni singola sensazione è amplificata tanto da riuscire a scoprirne ogni dettaglio, tenero, insignificante e mai superfluo.Non esistono errori, ripetizioni,indiscrezioni, cancellature sbuffate, ma solo pensieri che si susseguono, che senza permesso nascono e muoiono,un elettricità che sconfigge la noiosa andatura del mondo reale e si perde nei vecchi ricordi, nelle lacrime di qualche rimpianto, nelle sfide vinte e nelle sconfitte apparentemente subite, nelle illusioni volutamente abbracciate, perchè sognare è indispensabile anche quando l'immaginazione non è in grado di sostituirsi all'insoddisfacente verità dei nostri giorni..Siamo passanti disorientati, conosciamo a memoria ogni angolo,convinti di non vedere, di non sapere, di voler delle risposte che offuschiamo volontariamente, perdersi per poi ritrovarsi, ma a volte la paura sembra prevalere sul coraggio che è in ogniuno di noi, quello di un bambino agli albori dei primi battiti , che impugnando goffamente un pennarello, dona alla sua lei parole d'amore,raccontate da una calligrafia storta e tremante.Lo stesso coraggio che da più grandi dimostriamo nell' affrontare un esame che siamo sicuri testardamente di non superare, lo stesso che sentiamo sfiorarci la pelle nel perdonare,nell'accettare le debolezze,lo stesso che salva le anima più sensibili a combattere la superficialità che vediamo volteggiare nell'aria respirata ogni giorno..Il coraggio di non vergognarsi della propria fragilità, di proteggerla dalle aride occhiate di chi ha ancora molta strada da fare, di donarla senza chiedere nulla in cambio, di permetterle di volare e di lasciarla rapire per sempre da chi saprà proteggerla,accarezzarla ed amarla..rendendola sua in un unico, indimenticabile abbraccio..La profondità umana se lasciata respirare non ha limiti, potrebbe salvare questo mondo distrutto e ferito, medicare le cicatrice inflitte da un inconsapevole indifferenza, nutrire di luce gli occhi sfiorati da quella lieve ombra di tristezza che si lascia trasparire da un sorriso costruito, desiderato, ma non sentito, tutt'altro che sincero..Un giorno,il brusio di questo vuoto smetterà di rieccheggiare tra i vetri impoleverati della mia stanza.Io, che ora sto costruendo la mia vita,vorrei tanto esserci quella notte, e percepire nei volti sereni di chi mi è accanto il profumo, la bellezza di quei valori amati grazie al solo ricordo di un passato che mi è stato raccontato, un giorno faranno parte anche del mio presente, ora sono la luce, il bagliore della felicità del mio futuro, e di quella che un giorno sarò potuta diventare.

martedì 19 febbraio 2008

..Il bivio del mio febbraio....

Ah, finalmente ho dato il mio addio ad un altro letargo, quei fastidiosi periodi in cui ci si sente tartarughe assonnate sopra foglie di insalata, e si ronfa spudoratamente anche quando non è possibile prendersi una pausa di rifelssione dalla stressante routine quotidiana, dove le depressioni sentimentali di Catullo, e le allegorie dantesche occupano fastidiosamente i preziosi lati del mio tempo...Mi rendo conto di quanto sia difficile costruire, e abbozzare su di un foglio stropicciato lo scarabbocchio di quel che un giorno potrò diventare,ma così facendo perderò di vista la sagoma di questo presente che tendo a dimenticare per immagginare il mio domani evanescente, che fluttua nell'aria, indebolito dalla razionalità imposta di una materiale arroganza che però, aimè ,ha sempre mandato avanti il mondo.Perchè non posso far altro che catturare ogni dettaglio del bivio che annega questi occhi impauriti,? Perchè ho voglia di vivere ciò che ancora non ho costruito,?Passerà anche questo momento, come hanno fatto molti altri,ma questa volta nessuna stella mi sta indicando la strada, e quest'oscurità, dove nulla è definito, dove ogni cosa può solo essere immaginata e mai vissuta realmente ,comincia a non bastarmi più..Quei cambiamenti che tanto deisideravo,mi hanno aggredito improvvisamente, lasciando solo qualche frammento di vetro appuntito accanto a i miei piedi nudi e indifesi,vorrei solo che arrotondassero la loro punta volandomi intorno, ricombinandosi nuovamente in cristalli di luce, liberi da quell'affascinate fragilità che li ha trasformati, resi semplicemente meravigliosi.Sarà che forse non sono poi così diversa dalla fairy girl che Elisa raccontò qualche anno fa.Alle ragazze spirito non è consentito fare a meno della bellezza dell'arte,del bruciore delicato di una passione appena nata dagli angoli più segreti del cuore, di timide lacrime di cera colate da una vecchia candela.Il mio debole per gli artisti non morirà mai, me ne rendo conto,ad ogni loro incontro che mi arricchisce,dalla luce che traspare da un sipario teatrale, dal timido inchino di un attore o di un musicista alla sua prima esibizione, dal sorriso imbarazzato di un poeta che poco tempo fa ha stretto nelle mie mani la sua prima raccolta di versi, un anima preziosa icontrata per caso, un cuoco pentito che ama maggiormente assaggiare che affaticarsi al vapore dei fornelli,un prezioso aiuto regista di Pupi Avati, un amante del teatro, un semplice portavoce di infinita meraviglia.Ed è così che lascio trascorrere molte delle mie eclissi interiori, vivendo della disarmante sensibilità di chi veste di arte e sentimento la propria quotidianetà, fatta di biro consumate, di copioni posseduti dall'odore di una sigaretta fumata freneticamente, di una simpatica caffettiera, dolce compagna di chi scrive ispirato dalla notte e dal candore di una luna che culla le stelle,di pennelli, che abbracciati a delle dita affusolate sorreggono il peso dei colori. Così, le armoniche di campagna, copriranno la leggerezza dei mie passi caplestare le
foglie scarlatte dimenticate da quest'autunno appena trascorso, un ultima carezza alla mia quercia, la splendida amica di questo così affascinate bivio, che ha donato a questo febbraio,un così tenero smarrimento.