domenica 27 dicembre 2009

SOno emozioni pesanti.Quando pensi di esserti aleggerita il fagotti di insicurezze e castelli mentali, arriva nuova sabbia fragile che si incastra in ogni buco che trova.
PErchè tutta questa confusione?
PErchè aver paura di sensazioni vere, e rifugiarsi sempre in ricordi o pensieri inconsistenti, o in ideali, o in emozioni costruite dalla nostra mente?
Io credo, che in fondo cio che è bello può anche regalare un bacio al vero.INvece no. Io che sono libera e penso di esser imprigionata da ganci di argento fresco, mi sento costretta nella prigione di chi ha perso quella chiave, e quell'acqua frizzante che scorre nel corpo.E.... Mi annoio facilmente, la cuoriosità è la meraviglia del mondo, il segreto,quello che è nascosto attrae la mia attenzione, perchè dietro a un cielo che nasconde il suo centro, io vedo altro, e la mia IMMaginazione plasma stelle zuccherate che addormetano la realtà.
Ma perchè le due dimensioni coincidano insieme, è necessaria la dicotomia di entrambe, di modo che.. il desiderio che le muove si faccia man mano più forte, e le sproni a volersi unire, senza costrizione dai pensieri.Succhio luce,per il tempo che rimane.

venerdì 26 giugno 2009

cOme IN un QuaDro


Renoir, il favoloso mondo, l'arte che nasconde dietro ai giochi di qualche pennello il segreto del diverso.

Così amiano percorrere stradicciole,piccoli sentieri angusti rispetto a quell'enorme autostrada centrale accessibilie a tutti, un po piatta forse,fastidiosamente leale, perchè chi sente e percepisce quel desiderio di ricerca ,di evasione, chi sta cercando la sua piccola verità, sa bene che non troverà nulla di tutto questo, da quella parte.O forse no.
Ma le circostanze, gli eventi che si incastrano, la mente che cambia e che comincia ad ascoltare il suo respiro, fanno sì che quel qualcuno un giorno possa cambiare idea, e così muovere un passo indietro e voltarsi da quella strada.

In tutto questo,nella poesia, nell'arte, nella musica, cè sempre stato chi ha voluto il diverso, chi ha scoperto e ritrovato tra le mani affaticate un segreto.La vita del sentiero, per pochi risulta facile.

I piedi troppo esitanti si feriscono, sassi, erba ruvida temprano la pelle, l'anima.Non si conosce alcuna destinazione, esistono solo domande, sul futuro, sul presente che sfugge e che vivendo nel mezzo, interesecando la nostra visione temporale, lascia a noi la libertà di oscillare, una volta tra il passato, i suoi ricordi, i suoi errori, la sua nostalgica spensieratezza, l'altra su quello che avverà, e il nostro sentirci sospesi su di un filo che siamo noi stessi a tendere e a filare.

Oggi ho scoperto che il diverso non conosce ombra,si amalgama come crema macchiata dalla buccia di un limone maldestro.

Ma non tutti riescono a scorgerlo.

La ragazza con il bicchiere, era Ameliè, a volte sono io, a volte tutti noi.Un istante che si imprigiona, chi conversa con i propri amici, due amanti che si corteggiano, sguardi innmorati, persi nel vuoto, pensieri che si muovono in silenzio.Lei, lei è assente, il suo nome , la sua firma ornata di un meraviglioso estro non appare in quel registro.
Lei non vuole esserci, o meglio, lo vorrebbe, ma per quel momento, non si reputa degna, accetta il disimpegnato ruolo di un comparsa.Così sembra aver perduto il suo sguardo, riflesso sul vetro opaco di quel bicchiere, freddo,ma che riempie la sua mano.Lei non si chiede più il perchè quei personaggi , così vicini, ma allo stesso tempo incredibilmete distanti, non si accorgano della sua ombra, della sedia che la sta abbracciando,del profumo che la sua sete di sogni sta emanando.Lei cè, eppure, non si vede.
Allora il diverso, non colpisce più degli occhi curiosi ,è lì, incastonato come una pietra preziosa, che riesce a persuadere solo la vista di chi conosce la dura vita del sentiero.Anche lei sta percorrendo quei luoghi angusti,ma i suoi piedi il più delle volte accarezzano le pareti del cielo, ci sono ali che la sospingono oltre l'umano visibile, ed ecco che la realtà perde importanza, perchè per la sue emozioni avide di sopraffazione,la luce reale non ha colore, odore, il cuore non riesce a sentire il suo bisbiglio.
Lei sa, un giorno,qualcuno,lì, in quel quadro così perfetto nella sua spontaneità, percepirà il rumore di quel bicchiere poggiarsi sul tavolo.Lei non amerà più rimanere segreta difronte al cospetto del mondo, smetterà di avere paura.
Cosa la aspetta lì fuori?
Lei sa, perchè conosce il bruciore delle sue lacrime che quel sentiero ha assorbito, si osserva,davanti sente il calore di una strada illuminata da lampioni sorridenti, il tempo canta le sue ore, non esiste ritardo nè fretta, tutto quello che ha sempre desiderato scoprire è lì ,lentamente scarterà come carte di caramelle le risposte alle domande che l'avevano sempre turbata e oscurata con quella sottile patina che la rendeva invisibile,donandole un tenero senso di protezione.Lei è splendente come una chiave d'argento chiusa in una piccola scatola legnosa.Ha voglia di uscire, e quell'attimo, quell'istante in cui sembra pietrificarsi come un cristallo di neve sul ramo di un albero è necessario per riuscire a trovare la forza che le serve, la silenziosa andatura di quella riflessione la sta cambiando, la sta dolcemente invitando a posare quel bicchiere e ad alzarsi da quella sedia.Sta tremando, ma il timido desiderio di uscire dal quadro e di scoprire la vita, sembra aver mosso il suo cuore impaurito.
Lei sta scoprendo il coraggio.
Per la prima volta un emozione vera, reale,all'altezza dell'incantevole profondità del suo mondo.

domenica 21 giugno 2009

Ermetismo


No, non ho bisogno di questo.

giovedì 18 giugno 2009

Nous ChanTons


Oggi, l'oggi che aspettavo è arrivato, in punta di piedi forse, anche un po esitante e timidamente impaurito.Oggi,chiederò solo ascolto, orecchie che sorridano alla smorfia dei miei suoni.

Oggi dovrò perdere la memoria e la vista, il contatto con gli sguardi che cercheranno di catturarmi,oggi, come in un grande palco per danzatori, la prima ballerina,accarezzata da seta bianca, sorretta da gambe affusolate, sarà la mia percezione.

Sentire.Rivolgere la voce in alto, mantenere la giusta forza nei piedi.

Cantando si oltrepassa quel limite tanto detestato, amato, immaginato, tra la terra e il cielo.

Anche le emozioni più fragili assumono un colore, un aspetto, una forma, un suono che ben plasmato può solleticare le sensibilità di chi lo accoglie suscitando una nuova emozione.A volte, capita che io non mi senta una cantante,per l'imbarazzo forse, o perchè credo sia un dono troppo prezioso da accettare.

Così, canterò per me, per voi, per tutti coloro che lo vorranno, senza la paura di dover dimostrare qualcosa, di deludere le mie aspettative, anche se, non lo nascondo, sarei contenta di superarle.

Sarò me intonando le note di Demian.Sarò me in Maria maddalena , nelle sue insicurezze, nella sua paura di realizzare la natura del sentimento che la lega inconsapevolmente e incondizionatamente a un uomo venuto dal cielo

Oggi sono io, un po cresciuta forse, un po più artista, un po più donna.

giovedì 11 giugno 2009

Nuoveaux temps..


Finalmente dopo tanto tempo, sono tornata qui, qui dove ho sempre cercato di esprimere le curve ondulate ben rielaborate di qualche emozione.Bé, forse, sarebbe il caso di stendere un bilancio, o magari di appuntare su un block notes tutto quello che è cambiato, che io ho voluto cambiare.Oggi mi chiedo, ci sono riuscita davvero?A volte sento ancora quello zaino, quel peso sulle spalle che fino a qualche tempo fa non mi aveva permesso la giusta apertura, l'adesione, la condivisione, il gusto delle cose, delle persone, che il mondo ci offre.Oggi, penso che non mi lascerò più condizionare dalle reazioni, dalla vita degli altri,è vero, molti di loro entrano nella mia, si fermano, osservano parole disordinate che compongono una frase: "qui hai il libero accesso", qui puoi entrare, rubare, strappare qualche fiore, macchiare con l'inchiostro le pareti più chiare.Così è stato, cosi non accadrà più.Forse la bellezza sta proprio nel tenere nascosto il proprio giardino, di custodire qualche segreto, di lasciarsi scoprire, lentamente.Sappiamo che il tempo corre, che rapisce, che dona l'effimero per poi privarcene.Ora mi sento parte di questa giostra, ora sento venire meno la mia ribellione.Ora so che sto cercando, non so cosa, non so dove, non so il perchè, ma lo sto facendo, perchè l'essere in continuo movimento è meglio dell'inerzia.Tutto si può perdonare, tutto è sempre uguale, tutto può cambiare..Io questo giardino lo sto costruendo, piano piano, e se so emozionarmi in modo particolare, accetterò anche di non accontentarmi se ciò che mi torna indietro non brilla della stessa luce. Sognando, ci meritiamo sogni di altrettanta bellezza, soffrendo, conosciamo le fatiche necessarie per comprendere, che la prossima volta sapremo superare anche questo, quello, anche la pioggia di un novembre difficile. Oggi,so percepire l'Immenso, lo carpisco dagli occhi di chi incontro, andando avanti per questa strada altalenante e così musicale, che a volte sembra cambiare suono, nota, a seconda di come si muovono i miei passi.Per ora, ho capito che mi basta questo.La paura a volte è la mia più grande sopraffazione, ho un cuore pazzo e difficile da gestire, dolci piaceri che scaturiscono dalle piccole cose, dallo sfiorare un tavolo dalla superficie liscia e morbida, dallo scrichiolare croccante di una chitarra, dal profumo delle mie sciarpe, dall'odore di lucciole di queste serate di inizio estate, dalle mie domande che non conoscono capo e fine, dalla mia mente che non va mai letargo , da pensieri che danzano in punta di piedi sulle corde di violini dispettosi e entusiasti, dal bello che mi attira,dal le fabouleux destin che il mio nome porta maliziosamente con se. Che il vento recuperi questi pensieri, e li faccia volteggiare, più di quanto io non ne sia già capace.

giovedì 16 aprile 2009

Un altro giorno.


Aiuto.Lo sto chiedendo, cè chi dice, che non bisogna vergognarsene quando lo si chiede, la mia non è una questione di orgoglio, io voglio, desidero davvero liberarmi dalle catene che mi imprigionano, voglio scivolare via dall'involucro che mi avvolge.Voglia di evasione, senso di inutilità, verso di me, verso gli altri.Io che vivo nella vita degli altri,e la mia?Cosa sto facendo per me ora, quante parole, premure, quante note mi sto dedicando?Nessuna.Mi dicono, sei un sostegno,hai una grande influenza su chi ti circonda, sulla persone che incontri, sono un punto di riferimento, qualcuno mi ha sussurrato, ma io, a cosa posso aggrapparmi quando le emozioni mi travolgono, quando piove, quando ho freddo,quando mi accorgo di essere serena e mi sale il bruciore, perchè so e capisco, che del resto, è solo effimera illusione.Soffriamo, tutti, basta leggere i pensieri delle persone che mi siedono affianco, in questo Luna park caotico, dispersivo, buio, le luci si accendono e si spengono,il battito vive ad intermittenza, possiamo sentirci bene, perchè non pensiamo, soffrire quando invece lo facciamo.Non posso comprenderla questa condizione, non voglio, non posso.Vorrei che domani, non fosse solo un altro giorno, vorrei che fosse il mio preferito,vorrei che la mia sensibilità, non esistesse solo ed unicamente per comprendere gli altri, anch' io vorrei essere compresa.Abbiamo tutti la stessa destinazione, qualcuno si incontra, e riesce a rendere più dolce questo viaggio così lungo e difficile stringendo la sua mano con quella di qualcun altro.Ma neanche questo è facile, perchè qui, cè solo paura che riecheggia, quella di essere e conoscere se stessi.Ci sono cose che spaventano anche me, ma esisto, questo deve bastarmi,deve darmi la giusta spinta per cambiare questo stato di ribellione emozionale. Voglio vivere, voglio esperienza impressa sulla pelle, voglio sorrisi che si alternino alle lacrime, voglio fiducia, perchè in fondo, ci credo ancora, e non so come, non so a cosa.Ho bisogno di volgermi verso qualcosa che possa rendermi felice, per quanto possibile, in questo momento, ora che sono solo all'inizio, ora che continuo a vivere la mia età con la mente che viaggia sempre più avanti rispetto al tempo, alle ore che scandiscono i miei giorni.Per questo, mi dico,reagisci.E' vero,sei fuori dagli schemi, la piatta normalità ti soffoca perchè vorrebbe cambiare il diverso che ti respira dentro.Allora, ricomincia, cè tutto un mondo qui fuori. Auriànne,forse è finito il tempo di cercare e imboccare strade sbagliate, un giorno,qualcuno ti troverà, o sarai tu a ritrovarti.Ora,senti che fuori piove.. Senti che bel rumore:)

domenica 22 marzo 2009

Come foglie


Un attimo per me.Lo hai, lo avete?Lacrime, lacrime che graffiano il volto, che squarciano le speranze, lacrime che sciolgono gli occhi.Questa malinconia non è più dolce, ma sprezzante, quasi rassegnata.Siamo come foglie, tremiano, il vento ci accarezza, ci violenta, ci sfida, come le emozioni verso la nostra anima.Cambiamo colore, voliamo,sopravviviamo alle stagioni, maestre del dono e dell'inquietudine.Come foglie,cadiamo, ci fondiamo con la terra, il baratro, la fine.Poi, poi, i nostri resti, il dolce e l'amaro del nostro cuore si ricompongono, la luce ci solleva delicata nelle sue braccia, e il cielo, accarezza la nostra testa.Come foglie che rinascono, da ogni ramo strappato un nuovo germoglio, un fiore.Ed ecco, il dinuovo, l'ancora, un altra volta siamo qui per respirare il sole, e morire quando l'illusone invernale sopraggiunge in silenzio.

Piango, perchè sono solo una foglia, come tante altre, la pioggia mi uccide, la mia aspirazione verso le nuvole, verso la luna che addolcisce le notti più scure, non mi lascia altra possibilità che quella di tremare e sento freddo.Il sogno mi rende solo splendenti istanti, anni, di tristezza.L'illusione, le mani che si stringono, per non sentirsi sole, le dita si abbracciano, il fiato che trattenuto non sa raccontare ciò che provo.Amo solo quel che non esiste, quello che spira il suo primo breve timido respiro, per poi scomparire.Cos'è che nn mi lascia in pace,non ho ancora scritto su un quaderno che avrei voglia di far sognare il mondo con la musica, perchè non riesco a fermare il tempo, la velocità , i passi svelti della gente.Io ho voglia di amare, ho voglia di sorridere, ma continuo ad aspettare qualcosa che non cè.Vorrei solo che sorgesse il sole.Ho paura, soffro per tutto quello che non ho, per tutto quello che non conosco, perchè siamo solo angeli, che danzano e che muoiono.Anche io, oggi, come ieri, come prima che compissi diciottto anni, mi sento persa.

sabato 7 marzo 2009


Ho lasciato passare troppo tempo dall'ultimo post, ma non ho mai smesso di scrivere.Ci sono volte in cui mi rendo conto che tutto quello che ho da dire è solo la replica di qualche riflessione passata che di volta in volta cerco di perfezionare.Così sono sempre qui, al punto di partenza, e ultimamente sembra che l'esperienza non mi stia insegnando nulla.Gli stessi piccoli errori, la stessa insicurezza, la voglia di capire qualcosa in più, di essere una persona più pratica rispetto alla solita propensione per l'utopia.Deve esserci una chiave per uscirne, voglio credere che esista, ma sono impaziente, come sempre.

Ora cè solo musica con me.

domenica 1 marzo 2009

ARia dI MarzO..:)

A volte non riusciamo a discernere e ad esplorare la natura delle nostre emozioni, abbiamo bisogno di odorarle, di scostarne il disordine, di comprenderle.Ma tutto questo è stato un nuovo motivo per rimanere inerte, i cattivi pensieri che si insidiano nella mente, quelli belli, sempre così effimeri,troppo. Vorrei che i miei diciotto anni fossero diversi,che la musica, che la mia voce fosse diversa da quella di questo ultimo mese, un mese che segna la fine della fase più tenera della mia vita, che sfila un viola amato, vissuto, appartenuto fino ad ora, ora che posso sentirmi grande a tutti gli effetti, ora che posso esserlo, senza sentirmi inadeguata per l'adulto volteggiare dei mie pensieri.Le mie lacrime saranno diverse, bruceranno, scenderanno per qualcun altro,avranno un sapore diverso, mai indolore.So sgolarmi, incalanare la mia rabbia, la forza verso una direzione, ma comincio a colorirne i dettagli,sto imparando a far dondolare la voce nella pancia, a nascere dalla terra, a salire incondizionata nello stomaco, nella gola, nella testa, nel cuore. Questa è la sua ultima fermata.Vorrei solo una ninna nanna, qualche parola rassicurante,vorrei ascoltare la voce del piccolo principe,essere solo per un istante quella sua rosa, che tanto si preoccupava di proteggere sotto una campana di vetro, e sarebbe ripetitivo, pretendere di trovarmi su quel piccolo pianeta, significherebbe esser dinuovo accesa dalla voglia di fuggire, di saltellare tra le stelle e nascondermi dietro il morbido sorriso del cielo.Oggi, cambia tutto, poche ore, e un nuovo percorso dolce e tortuoso.Questa volta, percepisco una primavera diversa, un sole che batte più deciso, una sicurezza che pian piano comincia a prendere forma.Che ne sarà della bambina che sono, che forse non sarò più, tornerà a farmi compagnia, tornerà ad arricciarsi il naso per l'emozione, a cercare conforto in un abbraccio,ad aver paura di un mostro che prima era solo la vecchia fodera di una chitarra che animata si avvicinava tutte le sere al mio lettino, ora il futuro.Pensieri felici, li sento ridacchiarmi attorno, non devo, non voglio aver paura.Mi chiedo, perchè a volte non sembriamo riuscire a sopravvivere senza certezze, per quale motivo, non riusciamo a vivere ogni giorno, come se fosse lo stesso in cui siamo nati, come se fosse l'ultimo, come se fossimo obbligati ad esser felici per quelle ore, senza mai cadere nelle braccia sempre troppo accoglienti della tristezza.Ho compiuto diciotto anni, è finalmente arrivata la stagione che mi ha dato alla luce, ho voglia di fiori, di aranciate fresche, dell'odore del polline che vola nell'aria, ho voglia di Francia, di tenerezza.Ho capito che non posso circoscrivere la sostanza dei miei sogni, è forse questa la prima certezza di una ragazza adulta.?:)