domenica 22 marzo 2009

Come foglie


Un attimo per me.Lo hai, lo avete?Lacrime, lacrime che graffiano il volto, che squarciano le speranze, lacrime che sciolgono gli occhi.Questa malinconia non è più dolce, ma sprezzante, quasi rassegnata.Siamo come foglie, tremiano, il vento ci accarezza, ci violenta, ci sfida, come le emozioni verso la nostra anima.Cambiamo colore, voliamo,sopravviviamo alle stagioni, maestre del dono e dell'inquietudine.Come foglie,cadiamo, ci fondiamo con la terra, il baratro, la fine.Poi, poi, i nostri resti, il dolce e l'amaro del nostro cuore si ricompongono, la luce ci solleva delicata nelle sue braccia, e il cielo, accarezza la nostra testa.Come foglie che rinascono, da ogni ramo strappato un nuovo germoglio, un fiore.Ed ecco, il dinuovo, l'ancora, un altra volta siamo qui per respirare il sole, e morire quando l'illusone invernale sopraggiunge in silenzio.

Piango, perchè sono solo una foglia, come tante altre, la pioggia mi uccide, la mia aspirazione verso le nuvole, verso la luna che addolcisce le notti più scure, non mi lascia altra possibilità che quella di tremare e sento freddo.Il sogno mi rende solo splendenti istanti, anni, di tristezza.L'illusione, le mani che si stringono, per non sentirsi sole, le dita si abbracciano, il fiato che trattenuto non sa raccontare ciò che provo.Amo solo quel che non esiste, quello che spira il suo primo breve timido respiro, per poi scomparire.Cos'è che nn mi lascia in pace,non ho ancora scritto su un quaderno che avrei voglia di far sognare il mondo con la musica, perchè non riesco a fermare il tempo, la velocità , i passi svelti della gente.Io ho voglia di amare, ho voglia di sorridere, ma continuo ad aspettare qualcosa che non cè.Vorrei solo che sorgesse il sole.Ho paura, soffro per tutto quello che non ho, per tutto quello che non conosco, perchè siamo solo angeli, che danzano e che muoiono.Anche io, oggi, come ieri, come prima che compissi diciottto anni, mi sento persa.

sabato 7 marzo 2009


Ho lasciato passare troppo tempo dall'ultimo post, ma non ho mai smesso di scrivere.Ci sono volte in cui mi rendo conto che tutto quello che ho da dire è solo la replica di qualche riflessione passata che di volta in volta cerco di perfezionare.Così sono sempre qui, al punto di partenza, e ultimamente sembra che l'esperienza non mi stia insegnando nulla.Gli stessi piccoli errori, la stessa insicurezza, la voglia di capire qualcosa in più, di essere una persona più pratica rispetto alla solita propensione per l'utopia.Deve esserci una chiave per uscirne, voglio credere che esista, ma sono impaziente, come sempre.

Ora cè solo musica con me.

domenica 1 marzo 2009

ARia dI MarzO..:)

A volte non riusciamo a discernere e ad esplorare la natura delle nostre emozioni, abbiamo bisogno di odorarle, di scostarne il disordine, di comprenderle.Ma tutto questo è stato un nuovo motivo per rimanere inerte, i cattivi pensieri che si insidiano nella mente, quelli belli, sempre così effimeri,troppo. Vorrei che i miei diciotto anni fossero diversi,che la musica, che la mia voce fosse diversa da quella di questo ultimo mese, un mese che segna la fine della fase più tenera della mia vita, che sfila un viola amato, vissuto, appartenuto fino ad ora, ora che posso sentirmi grande a tutti gli effetti, ora che posso esserlo, senza sentirmi inadeguata per l'adulto volteggiare dei mie pensieri.Le mie lacrime saranno diverse, bruceranno, scenderanno per qualcun altro,avranno un sapore diverso, mai indolore.So sgolarmi, incalanare la mia rabbia, la forza verso una direzione, ma comincio a colorirne i dettagli,sto imparando a far dondolare la voce nella pancia, a nascere dalla terra, a salire incondizionata nello stomaco, nella gola, nella testa, nel cuore. Questa è la sua ultima fermata.Vorrei solo una ninna nanna, qualche parola rassicurante,vorrei ascoltare la voce del piccolo principe,essere solo per un istante quella sua rosa, che tanto si preoccupava di proteggere sotto una campana di vetro, e sarebbe ripetitivo, pretendere di trovarmi su quel piccolo pianeta, significherebbe esser dinuovo accesa dalla voglia di fuggire, di saltellare tra le stelle e nascondermi dietro il morbido sorriso del cielo.Oggi, cambia tutto, poche ore, e un nuovo percorso dolce e tortuoso.Questa volta, percepisco una primavera diversa, un sole che batte più deciso, una sicurezza che pian piano comincia a prendere forma.Che ne sarà della bambina che sono, che forse non sarò più, tornerà a farmi compagnia, tornerà ad arricciarsi il naso per l'emozione, a cercare conforto in un abbraccio,ad aver paura di un mostro che prima era solo la vecchia fodera di una chitarra che animata si avvicinava tutte le sere al mio lettino, ora il futuro.Pensieri felici, li sento ridacchiarmi attorno, non devo, non voglio aver paura.Mi chiedo, perchè a volte non sembriamo riuscire a sopravvivere senza certezze, per quale motivo, non riusciamo a vivere ogni giorno, come se fosse lo stesso in cui siamo nati, come se fosse l'ultimo, come se fossimo obbligati ad esser felici per quelle ore, senza mai cadere nelle braccia sempre troppo accoglienti della tristezza.Ho compiuto diciotto anni, è finalmente arrivata la stagione che mi ha dato alla luce, ho voglia di fiori, di aranciate fresche, dell'odore del polline che vola nell'aria, ho voglia di Francia, di tenerezza.Ho capito che non posso circoscrivere la sostanza dei miei sogni, è forse questa la prima certezza di una ragazza adulta.?:)