giovedì 11 giugno 2009

Nuoveaux temps..


Finalmente dopo tanto tempo, sono tornata qui, qui dove ho sempre cercato di esprimere le curve ondulate ben rielaborate di qualche emozione.Bé, forse, sarebbe il caso di stendere un bilancio, o magari di appuntare su un block notes tutto quello che è cambiato, che io ho voluto cambiare.Oggi mi chiedo, ci sono riuscita davvero?A volte sento ancora quello zaino, quel peso sulle spalle che fino a qualche tempo fa non mi aveva permesso la giusta apertura, l'adesione, la condivisione, il gusto delle cose, delle persone, che il mondo ci offre.Oggi, penso che non mi lascerò più condizionare dalle reazioni, dalla vita degli altri,è vero, molti di loro entrano nella mia, si fermano, osservano parole disordinate che compongono una frase: "qui hai il libero accesso", qui puoi entrare, rubare, strappare qualche fiore, macchiare con l'inchiostro le pareti più chiare.Così è stato, cosi non accadrà più.Forse la bellezza sta proprio nel tenere nascosto il proprio giardino, di custodire qualche segreto, di lasciarsi scoprire, lentamente.Sappiamo che il tempo corre, che rapisce, che dona l'effimero per poi privarcene.Ora mi sento parte di questa giostra, ora sento venire meno la mia ribellione.Ora so che sto cercando, non so cosa, non so dove, non so il perchè, ma lo sto facendo, perchè l'essere in continuo movimento è meglio dell'inerzia.Tutto si può perdonare, tutto è sempre uguale, tutto può cambiare..Io questo giardino lo sto costruendo, piano piano, e se so emozionarmi in modo particolare, accetterò anche di non accontentarmi se ciò che mi torna indietro non brilla della stessa luce. Sognando, ci meritiamo sogni di altrettanta bellezza, soffrendo, conosciamo le fatiche necessarie per comprendere, che la prossima volta sapremo superare anche questo, quello, anche la pioggia di un novembre difficile. Oggi,so percepire l'Immenso, lo carpisco dagli occhi di chi incontro, andando avanti per questa strada altalenante e così musicale, che a volte sembra cambiare suono, nota, a seconda di come si muovono i miei passi.Per ora, ho capito che mi basta questo.La paura a volte è la mia più grande sopraffazione, ho un cuore pazzo e difficile da gestire, dolci piaceri che scaturiscono dalle piccole cose, dallo sfiorare un tavolo dalla superficie liscia e morbida, dallo scrichiolare croccante di una chitarra, dal profumo delle mie sciarpe, dall'odore di lucciole di queste serate di inizio estate, dalle mie domande che non conoscono capo e fine, dalla mia mente che non va mai letargo , da pensieri che danzano in punta di piedi sulle corde di violini dispettosi e entusiasti, dal bello che mi attira,dal le fabouleux destin che il mio nome porta maliziosamente con se. Che il vento recuperi questi pensieri, e li faccia volteggiare, più di quanto io non ne sia già capace.

1 commento:

Damiano Aliprandi ha detto...

Scrivi veramente bene. Bentornata!