
Una domenica un po grigia, all'insegna di un ricordo, vissuto nella spietata commozione difronte ad una delle tante immagini raccapriccianti di questo dramma umano,superficialmente dimenticato tra le pagine di un libro di storia mai letto e consultato.Perchè questa è l'Italia, un luogo dove anche la più cruda delle realtà del vecchio secolo si è ridotta ad un semplice e insulso, direi ,anche sudicio conflitto tra i due estremi di una classe politica ingiusta e corrotta.E dubito, dubito del futuro, in un presente dove memoria significa schieramento politico, dove, in uno dei tanti volti graffiati dal filospinato, la tragica rassegnazione di una dignità perduta diviene insipida strumentalizazzione.In quei gelidi campi coperti di neve, l'umanità è stata strappata,l'anima violentata, l'identità è divenuta un marchio,e il dolore un bruciore impercettibile ,nutrito, coltivato, fino a divenire una malattia incurabile, indelebile, come può esserlo solo il segno del male del mondo inciso brutalmente sulla pelle, vivo nelle pieghe dei polsi.Il cuore è malato, il ricordo è soppresso nel gelo di un tempo che trascorre velocemente, forse troppo.Io non dimenticherò, questa è la sola amara consolazione, non dimenticherò, per coloro che sono stati umiliati, per ogni lacrima derisa, per ogni madre che ha tenuto stretto sul grembo il suo bambino prima di addormentarsi per sempre,gettando un ultimo respiro, abbandonado i polmoni ad un veleno silenzioso, e accasciando lentamente la testa a quella del suo piccolo, non dimentico per i corpi straziati, disprezzati, gettati in una brace assassina, non dimentico perchè le urla sono state uccise da un silenzio crudele, che ancora respira,in quei luoghi dove la musica della vita si è spenta,giacendo nella neve.A volte penso che se il cuore della terra smettesse di battere, se una catastrofe naturale impresionasse l'indifferenza umana,assisteremmo ad un nuovo stato di coscenza,grazie al quale l'uomo riuscirebbe a riscoprire pienamente il valore dell'esistenza.Stamattina mentre intingevo i cereali nel latte, ho prolungato la mia colazione seguendo VOYAGER,confido seriamente nella profezia maya, 3 giorni di piena notte riuscirebbero a prevalere sulle materiali attività frenetiche dell' uomo, e per chi ancora non si sarà documentato, l'ipotetica e infondata possibilità della fine del mondo, risulterà l'unica occasione nella quale potremo comprendere e capire, che sopra di noi vi è qualcos'altro, cè una terra da salvare, dei valori da difendere, delle giornate da vivere come se fossero sempre le ultime.C'è l'amore, la nostra dolce umanità da proteggere.Spero che voltarsi indietro" meditando che questo è stato" possa spingerci a guarire la nostra società, ad amare la vita tornando ad essere uomini.E così, nella musica del silenzio di quelle grida dimenticate risuonerà la timida voce di un perdono, per tutte le vittime, per tutti coloro che tutt'ora hanno la forza di raccontare , rendendo un tragico ricordo una preziosa, commovente testimonianza.