lunedì 5 aprile 2010

A volte mi guardo

LE mie ali sono ombra e tempesta, ovatta e zucchero. Le voglio ma non è un possesso indolore.Cè sempre quel fuoco, quella fiamma danzante che mi ramifica il cuore come se fiorisse in anticipo una primavera inaspettata, ma effimera,trasparente, quasi impercettibile.Mi porto dietro questo mondo, questo cinema francese, queste finestre dal vetro cangiante, e ci sono fiori, violini,foglie e volti sempre nuovi ma affetti dallo stesso difetto di fabbrica, da quella incrinatura che mi attrae.
MI piace tutto quello che è storto, perchè non è mai uguale, perchè è sempre in continuo mutamento per abbracciare la perfezione, che tra l'altro non raggiungerà mai, ma è più emozionante il pensiero di riuscirci e di toccare con le dita l'illusione più tagliente, di lasciarsi trapassare il corpo e l'anima, di fondersi in qualcos'altro, in qualcosa che vada oltre l'essere me stessa come donna, ragazza, cuore
Quando mi capita di saltellare nelle parole di questo posto che parla essenzialmente di quello che mi gironzola tra i riccioli,mi sento come se non stessi cambiando,eppure mi muovo, scopro e mi avvicino a nuovi sapori che però sfuggono, e si perdono.
E io mi perdo.
MI ritrovo?, forse si, forse no, ricomincio senza mai lasciare a casa il sole e la sabbia dei vecchi castelli altrettanto meravigliosi, colorati e dolci, come lo sono i pensieri che ogni tanto destino a qualcosa o a qualcuno.
Vorrei tenerli per me, vorrei evitare per la prima volta di sperperarli come se io stessa non gli stessi dando il giusto valore.Ma..
una piccola Arianna pesa tanto, è il suo pensiero che la fa barcollare, è la sua testa che le toglie la luce di cui ha bisogno.Lei si prende cura di se, si accarezza sempre, si riconosce nel posto che occupa nel mondo, un mondo che forse non ha mai fatto per lei, ma visto che ci siamo, tanto vale viverlo a cambiarlo al meglio, per quanto possibile, eppure si arrabbia e combina disastri.
NOn ho mai conosciuto stabilità,ma non è stata una mia scelta,sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi completi, che mi delinei ancora di più, che mi regali un profumo ancora più inebriante, ma questo mi porta ad essere una piccola onda che avanza e indietreggia, che sfiora, che si innamora della parola amore senza conoscerlo.
Un mare per espandermi e delle conchiglie per ascoltare la mia voce che cresce, che canta e che si trasforma nella persona che ho sempre sognato di diventare, forse basta questo.
E se il vento come sempre è il primo a cogliermi impreparata, è perchè conosco solo l'arte del sogno in un posto che non lo accetta.
E allora, qual'è il mio posto?
L'aria, il mare, o la terra ferma?..Se mi fosse concesso, volerei all'infinito, sospesa, ma lontana mai.
A volte mi guardo e vedo confusione, coriandoli quà e là quando non è ancora carnevale.
A volte mi guardo e vedo più anni di quelli che ho e la cosa mi spaventa.
A volte m guardo e mi vedo bella, ma soprattutto dentro, allora, ho paura che sia solo una percezione del mio ego e che gli altri non mi vedano, o mi vedano da un angolo che mi tiene in ombra.
A volte mi sento un poeta maledettamente sregolato, irrazionale, e stortignaccolo,un pittore che dipinge senza conoscere la teoria della sua arte regalando a se stesso e al mondo capolavori di passione e istinto.
A volte mi guardo e vedo una tartaruga goffa, che decide di farsi vedere alla luce e che all'ultimo momento cambia idea ritornando nel suo guscio.
A volte mi sento il piccolo principe, sul suo magico pianeta fatto apposta per lui, che guarda il mondo e piange perchè vorrebbe farne parte.
A volte mi rivedo nella bambina che ero, un po matta come sono ora, che voleva vedere e andare sempre oltre la linea di confine imposta.
A volte mi piaccio così, anche se devo migliorare.
A volte mi guardo e penso" che strana creatura che sei".. riuscirai a regalare agli altri tutta la bellezza che ti brucia dentro senza esplodere?..

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