domenica 1 marzo 2009

ARia dI MarzO..:)

A volte non riusciamo a discernere e ad esplorare la natura delle nostre emozioni, abbiamo bisogno di odorarle, di scostarne il disordine, di comprenderle.Ma tutto questo è stato un nuovo motivo per rimanere inerte, i cattivi pensieri che si insidiano nella mente, quelli belli, sempre così effimeri,troppo. Vorrei che i miei diciotto anni fossero diversi,che la musica, che la mia voce fosse diversa da quella di questo ultimo mese, un mese che segna la fine della fase più tenera della mia vita, che sfila un viola amato, vissuto, appartenuto fino ad ora, ora che posso sentirmi grande a tutti gli effetti, ora che posso esserlo, senza sentirmi inadeguata per l'adulto volteggiare dei mie pensieri.Le mie lacrime saranno diverse, bruceranno, scenderanno per qualcun altro,avranno un sapore diverso, mai indolore.So sgolarmi, incalanare la mia rabbia, la forza verso una direzione, ma comincio a colorirne i dettagli,sto imparando a far dondolare la voce nella pancia, a nascere dalla terra, a salire incondizionata nello stomaco, nella gola, nella testa, nel cuore. Questa è la sua ultima fermata.Vorrei solo una ninna nanna, qualche parola rassicurante,vorrei ascoltare la voce del piccolo principe,essere solo per un istante quella sua rosa, che tanto si preoccupava di proteggere sotto una campana di vetro, e sarebbe ripetitivo, pretendere di trovarmi su quel piccolo pianeta, significherebbe esser dinuovo accesa dalla voglia di fuggire, di saltellare tra le stelle e nascondermi dietro il morbido sorriso del cielo.Oggi, cambia tutto, poche ore, e un nuovo percorso dolce e tortuoso.Questa volta, percepisco una primavera diversa, un sole che batte più deciso, una sicurezza che pian piano comincia a prendere forma.Che ne sarà della bambina che sono, che forse non sarò più, tornerà a farmi compagnia, tornerà ad arricciarsi il naso per l'emozione, a cercare conforto in un abbraccio,ad aver paura di un mostro che prima era solo la vecchia fodera di una chitarra che animata si avvicinava tutte le sere al mio lettino, ora il futuro.Pensieri felici, li sento ridacchiarmi attorno, non devo, non voglio aver paura.Mi chiedo, perchè a volte non sembriamo riuscire a sopravvivere senza certezze, per quale motivo, non riusciamo a vivere ogni giorno, come se fosse lo stesso in cui siamo nati, come se fosse l'ultimo, come se fossimo obbligati ad esser felici per quelle ore, senza mai cadere nelle braccia sempre troppo accoglienti della tristezza.Ho compiuto diciotto anni, è finalmente arrivata la stagione che mi ha dato alla luce, ho voglia di fiori, di aranciate fresche, dell'odore del polline che vola nell'aria, ho voglia di Francia, di tenerezza.Ho capito che non posso circoscrivere la sostanza dei miei sogni, è forse questa la prima certezza di una ragazza adulta.?:)

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