domenica 30 dicembre 2007

Promessa


Mai come ora, sento di volere la fine di quest' anno, un anno che mi ha soffocato rubandomi l'aria, un anno che mi ha incitato verso scelte sbagliate,in cui ho stranamente optato per un ingenua razionalità con la quale non mi ero mai scontrata.Eppure, ho accettato il compromesso,ho ascoltato chi diceva di lasciarmi abbandonare all' anestesia delle emozioni, permettendo alla mia vita di fluire,bè l'ho fatto, ma non è stato abbastanza.Mi sono lasciata prendere senza opporre resistenza, ho illuso, consapevole che avrei ingannato solo me stessa.
Mi sono entrate dentro delusioni,drastiche conclusioni,certezze amare e verità nascoste accuratamente, sopravvissute nel tempo dietro all' innocente falsità di qualche maschera di cera, certamente ingannevole, ma inimitabilmente destinata a sciogliersi.. Ho sbattuto qualche porta dietro alle mie spalle,per un istante sono rimasta lì, ad ascoltare un ultimo rumore provenire dall'altra parte,mi sono allontanata, e poi sono sparita.La disillusione è prevalsa sulla mia rabbia profonda,che voglio ricordare nostalgicamente, non desidero più essere ribelle, non voglio.Ma l'ultima cosa che mi perdonerei è quella di adattarmi sapendo di farlo, sarei felice se non lo sapessi, fin'ora ne ho sempre avuto la certezza.E so, che tutto quello che non ho detto, che non ho reso esplicito, e che sto continuando volutamente a nascondere rimarrà solo per me, e nessun'altro.Tutti si aspettano tanto e troppo da me, e forse anch'io, ma non voglio macchiarmi di presunzione pretendendo un anno migliore,lo desidero perchè la mia voglia di sorridere me lo impone, tutto dipende solo da me.Vorrei sentirmi estranea da quest' immane responsabilità, ma non ho scelta perchè questo significa crescere.Infondo so di non essere fragile, anche se me ne sia sempre voluta convincere,servendomi di debolezze immaginarie che in molte occasioni sono state il mio solo rifugio.E nonostante sia stata confusa, in bilico su un filo d'argento, ora sento di sapere quello che voglio, e desideri concreti hanno sostituito tenere illusioni, da sempre troppo distanti e esitanti.Non dovrò che aspettare il rintocco della mezzanotte,scambierò i miei sorrisi con qualche amico, porrò fine a stupide liti, se me lo permetteranno.Mi sporcherò il naso con lo zucchero a velo del pandoro, mi colorerò gli occhi con le pioggie di fuochi artificiali,lancerò un occhiata fugace a questi 365 giorni che ho raccontato, che ho chiuso nel mio diario, in pagine sottili macchiate di lacrime e contentezza.Vicino al mio cuscino cè un libro, ci sono fogli bianchi che ancora conservano l'odore aspro di una carta mai utilizzata ma che ben presto saprà di incenso, musica, e fiori secchi.Quest'anno deve essere diverso,farò in modo che lo sia, perchè domattina, frastornata da un leggero mal di testa, voglio sentire il desiderio di sorridere e farlo ancora, e ancora, fino a quando questo sorriso non si sia incastrato, arrampicato, assorbito nella pelle profonda, reso per sempre mio, la mia promessa.

giovedì 27 dicembre 2007

...Quando ci si sente petit..


Un profumo delicato viaggia nell' inverno di queste sere, dietro le orme invisibili dei miei passi lenti,tornando a casa, avevo voglia di lasciarmi catturare almeno per qualche ora da questo dolce vagabondare di sensazioni che da qualche tempo avevo perduto.E proprio oggi ho deciso di renderle mie ancora una volta.Sono corsa nella piccola cucina del piano di sopra,ho aperto la dispensa e fatto cadere dello zucchero sul pavimento,così mi sono lasciata sopraffarre dal mio estro creativo,e le note di yann tièrsen hanno accompagnato voli di zenzero a cannella che volteggiavano intorno alle mie mani, volevo che qualcuno condividesse e si inebriasse di quel dolce spirito che sentivo respirarmi accanto,mi sentivo la juliette binoche dell' ultima ora, in preda ad una crisi artistica cioccolatosa, e intanto spargevo di miele il riso soffiato, lasciavo che l'odore pungente delle mele cotte affievolisse quello del caramello sbruciacchiatto, che avevo dimenticato mentre al telefono mi ero lasciata rassicurare dagli esperti consigli della cara nonna,felicemente costretta ad abbandonare per qualche minuto la malinconica compagnia dei ricordi, e la tenera memoria delle coccole dimenticate del nonno.E sorridevo nell'ascolatare quella dolce cadenza del nord che riempiva le parole di un ingenuo entusiasmo, a tratti fanciullesco.Così accompagnai la fantasiosa creazione, collaudando per la prima volta la mia teiera zen, ancora impachettata nella sua scatola,karkadè,fiori d'arancio e qualcos'altro, di cui nn ricordo il nome, questi erano i degni accompagnatori del mio esperimento.In quest'occasione posso sernamente affermare di aver fatto la pace con il mio forno, che ha sempre ostacolato con i suoi scherzetti antipatici i miei giochi d'artista., Oggi, mi sono persa felicemente in questa semplicità, sono riuscita a placare la disperazione di mia madre alla vista dello stato in cui si trovava la nouvèl cousin, tra farina e latte di soia sparsi ovunque.Eppure, quell'apparente catastrofe nascondeva un che di superlativo,ed io ero contenta come una bambina che alla sua prima recita scolastica aveva avuto un ruolo da protagonista..Ero davvero felice, e mentre la cagnolina mi leccava il miele dalle dita mi sono modestamente rubata qualche complimentino da chi ha apprezzato i miei moon's buiscuttins!!....Eh si, c'era una luna stupenda stasera, e la sua ombra riflessa sulla finestra ha fatto si che anche oggi sognassi abbatanza, e il canto di un nuovo dicembre che muore, sembra rendere ancora più facile spiegare le ali, accontentandosi di quella semplicità di cui solo i piccoli sanno ridere ,oggi mi sono sentita nuovamente una di loro.

lunedì 24 dicembre 2007

E il natale respira..

E ci siamo, oggi è natale,.Eppure sento già la sottile nostalgia di queste giornate fredde, trascorse così, un po con me, molto più di quanto avessi mai fatto.Esaminare se stessi sembra esser molto più semplice rispetto a ciò che può essere ascoltarsi,e parlarsi dentro, nel profondo.Devo dire, sono sulla buona strada, quest'anno che fugge mi lascierà solo qualche ricordo sbiadito, un diario di vetro,dove ho scritto me, dove spesso le parole sono sembrate diamanti, che ho lasciato brillare con i giochi di luce di qualche emozione,così sono stati in grado di proteggere il cuore delle mie sensazioni,ingenuamente sincere.Vorrei solo che il natale quest'anno lasciasse qualche segno negli occhi impassibili delle persone, che li sguardi persi si ritrovassero in un cielo di stelle e che i rancori si addormentassero leggeri nella neve, vorrei che ci si sentisse liberi, senza scopi, ricerche, pensieri, senza respingere,ottenere, afferrare o abbandonare,forse è vero, è necessario perdersi per ritrovarsi, quest'anno mi ha permesso di comprendere, e tutte quelle notti insonni, quel sapore amaro che spesso ho sentito stringermi l'anima, l'infondata sensazione di non essere abbastanza ,hanno avuto un senso ,non è più necessaria quell' insistente speranza che qualcosa possa cambiare, sono stata io a farlo.Così ricordo il natale della mia infanzia, le passeggiate notturne a piazza Navona, e il sorriso di uno dei tanti artisti di strada, Marcèl,chissà,sarà cambiato, qualche solco sul viso,e il tipico carismatico sorriso francese di chi sorride stringendo nelle mani un cappello con qualche moneta,e in quel luogo, nonostante i passi frenetici e svelti dei passanti,il tempo sembra ancora essersi fermato, e i colori di vecchi pennelli ravvivano qualche ritratto,assieme a giovani violinisti che si servono del vento per far danzare le loro note invisibili.Così il gran cenone di natale, i gorgheggi di claudio Villa che inmancabilmente lasciano cadere una lacrima dal volto teso di mio nonno, e i regali che passano di mano in mano,dei quali mai come ora so di non sentire il bisogno, perchè si sa, i desideri più grandi non sono mai materiali.E poi, ovviamente ci sono io, la guarda stelle per eccellenza, mi allontano per qualche secondo, e respiro quella brezza natalizia fuori dalla finestra, guardo in alto,colgo quello che i miei occhietti vogliono vedere, niente renne in corsa, afferro la mia stella, lascio spiegare le ali ai miei desideri, mi ricongiungo alla grande famiglia, e sorrido, la dolcezza perduta del natale mi è entrata negli occhi, almeno per questa sera.